![]() quelle prescritte direttamente dai MMG. In ogni caso i MMG ricercatori di Health Search registrano sistematicamente in cartella gli esami suggeriti/prescritti dagli specialisti in occasione di contatti successivi con i pazienti o con i loro fa- miliari, anche se è verosimile che alcuni dati possano mancare. Tutto questo significa che, ai pazienti inviati per una consulenza, lo specialista non prescrive alcuna indagine di imaging almeno nella metà dei casi che giungono alla sua osservazione. Da ciò ne deriva che un dato di inappropriatezza prescrittiva può essere dedotto indirettamente per gli specialisti che, verosimilmente, applicano in misura non adeguata le raccomandazioni delle attuali LG, che sono univoche riguardo al ruolo di prescrittori di imaging degli specialisti. Alla luce dei dati del database di HS-CSD LPD, i motivi addotti (induzione di spesa, inappropriatezza prescrittiva) per escludere i MMG dalla prescrizione diretta di indagini di imaging strutturale in caso di sospetto diagnostico di sindrome dementigena, non trovano conferma, come peraltro recepito dal panel di esperti dell'ISS che ha redatto le nuove LG. Un ulteriore commento riguarda la scelta sul tipo di imaging strutturale da richiedere: TC o RM? Al riguardo le LG non forniscono indicazioni ma, secondo il parere degli esperti, le nuove TC multi- strato sono in grado di escludere/evidenziare, senza il ricorso al mezzo di contrasto, le patologie per le quali è previsto il ricorso alla diagnostica per immagini (tumori, ematomi sub-durali, idrocefalo normoteso). Gli stessi esperti rimarcano l'importanza di precisare i quesiti specifici per cui l'indagine viene richie- sta e di verificare con i radiologi le apparecchiature esistenti a livello locale. Nella grande maggioranza dei casi l'ipertensione arteriosa non presenta una causa eziologica ed il suo trattamento non può essere finalizzato alla guarigione. Nella pratica quotidiana, il Medico di Medicina Generale (MMG) finisce spesso per considerare tutti gli ipertesi come essenziali, trascurando che uno degli obiettivi della valutazione clinica del paziente iperteso è porre il sospetto di forma secondaria. Una diagnosi di questo tipo può consentire una guarigione definitiva evitando al paziente la necessità di una terapia medica di durata indefinita ed una considerevole riduzione dei relativi costi assistenziali. La prevalenza dell'ipertensione arteriosa secondaria varia in base alle caratteristiche dei grup- pi di ipertesi esaminati: gli studi effettuati in ambienti specialistici mostrano valori rilevanti (8 - 10%) molto probabilmente dovuti a bias di selezione. Studi di comunità forniscono sti- me intorno all'1%, probabilmente sottostimate: ciò potrebbe essere dovuto al fatto che una diagnosi precisa comporterebbe la selezione di un gran numero di soggetti da sottoporre ad esami talvolta invasivi, che risulterebbero difficilmente eseguibili su larga scala per ovvi motivi etici e gestionali. Ad oggi, sono scarse le informazioni sull'epidemiologia, e quindi sul potenziale impatto clinico dell'ipertensione secondaria, nell'ambito della medicina generale italiana. |