![]() quelli affetti dalla combinazione delle due patologie. Per ogni paziente: (1) sono state definite e cal- colate tutte le voci di spesa (visite specialistiche, accertamenti diagnostici e terapie farmacologiche) imputabili alle patologie analizzate (Appendice 2); (2) è stato calcolato l'HSM-index sulla base della presenza/assenza di tutte le variabili contemplate nell'indice; (3) è stata valutata l'intensità di presa in carico per ogni paziente; essa è stata definita sulla base del raggiungimento del target per gli indica- tori di performance (6 per scompenso cardiaco e 16 per diabete mellito) menzionati nel Capitolo 3. La spesa attribuita ad ogni paziente è stata successivamente aggiustata sia per l'HSM-index sia per l'intensità di presa in carico (numero di indicatori a target). Mentre l'HSM-index definisce il grado di multimorbidità in un dato paziente, l'intensità di presa in carico può essere considerata non solo un indicatore di appropriatezza diagnostico-terapeutica, ma anche una variabile surrogata che definisce la severità clinica della patologia sotto osservazione; ad esempio, si può assumere che un paziente diabetico con tutti gli indicatori a target (16 indicatori) ha un alta probabilità di avere la patologia ad uno stadio avanzato di severità clinica. Considerando i pazienti affetti da diabete mellito (Figura 6.4d), a partire da un range di 2.038,2, l'aggiustamento per l'HSM-index riduce la variabilità della spesa del -2,3%, mentre l'ulteriore aggiu- stamento anche per l'intensità di cura riduce la variabilità del -13,3% rispetto al modello grezzo; si osserva tra l'altro anche una riduzione del costo mediano. nei pazienti affetti da diabete mellito per l'HSM-index e l'ulteriore aggiunta dell'intensità di cura riducono la variabilità della spesa del -4,2% e del -16,1%, rispettivamente, rispetto al modello grezzo. |