![]() con il quale confrontare la pratica corrente e ridurre la variabilità dei comportamenti professionali, attraverso la verifica della conformità della pratica con lo standard stesso. Gli standard (Ideale & LAP) proposti, sebbene in parte arbitrari, sono stati identificati con i seguenti criteri oggettivi: verso Health Search-CSD LPD); specifici (es. % nota di pazienti con controindicazioni assolute ad un determinato farmaco) oppure difficoltà generali indipendenti dalla volontà o conoscenza da parte del MMG (es. ipotetico rifiuto del paziente, difficoltà di registrazione delle prescrizioni effettuate a domici- lio, impossibilità di pesare i pazienti allettati, etc.). essere esaustiva o esente da critiche; sicuramente saranno necessarie modifiche ed aggiornamenti in base all'esperienza diretta, all'evoluzione dei sistemi informatici di raccolta ed estrazione dati, all'evoluzione della medicina ed al miglioramento della pratica clinica in medicina generale. Tutta- via, è importante sottolineare il metodo totalmente innovativo che è stato adottato per instradare i medici ricercatori di Health Search-CSD LPD in un percorso concordato e condiviso di miglioramento professionale. Come in un efficace processo di Clinical Governance, tale progetto consentirà ai MMG di vedere il loro operato tradotto in informazioni quantificabili e confrontabili con benchmarking reali ed ideali, offrendo loro l'opportunità di individuare i punti virtuosi e/o le criticità nei percorsi di cura delle di- verse malattie croniche. Questi elementi dovrebbero avere l'obiettivo finale di innescare un circolo virtuoso di miglioramento continuo, nonché l'identificazione dei bisogni formativi. Tale percorso ha come condizione prioritaria una puntuale, rigorosa e sistematica registrazione dei dati. problema clinico all'interno del quale sono poi esplicitati gli stessi indicatori, suddivisi per processo, esito intermedio ed appropriatezza prescrittiva. Per esempio, all'interno del problema "prevenzione del rischio cardiovascolare", vengono sviluppati gli indicatori relativi agli antiipertensivi o agli ipolipi- demizzanti. Nell'ambito di ogni problema viene condotto un inquadramento epidemiologico, viene definita la letteratura di riferimento ed infine viene fornita al lettore la metodologia utilizzata per lo sviluppo dell'indicatore. Le note metodologiche presenti accanto ad ogni singolo indicatore hanno l'obiettivo di fornire una chiave di lettura per interpretare correttamente il risultato. Come principale criterio di analisi è stata utilizzata la prevalenza, ovvero il numero di pazienti che sono stati sottoposti ad una determinata attività di monitoraggio clinico (es. emoglobina glicata) e/o hanno utilizzato una specifica classe terapeutica (es. ACE-inibitori in presenza di ipertensione) [NUMERATORE], sul totale dei pazienti (es. diabete mellito di tipo 2) identificati grazie a determinati criteri diagnostici (es. ICD-9: 250.x) e/o clinici (es. BMI>30) [DENOMINATORE]. Gli indicatori sono relativi all'attività dei 650 medici selezionati (vedi paragrafo 2.2.2) nel corso del 2009. Le figure descrivono il valore mediano, ovvero il valore in cui è compreso il 50% dei MMG, relativamente ad ogni singolo indicatore per gli anni 2005 -2009. Ad esempio, l'indicatore DM2 (vedi Tabella 3.4a) ha nel 2009 un valore mediano pari a 37.8. Questo risultato significa che il 50% dei MMG ha registrato il BMI a più del 37.8% dei propri pazienti diabetici, mentre il restante 50% ha registrato il BMI ai propri pazienti in una percentuale inferiore a questo valore mediano. |