Page 106 - VIII REPORT HS (2013-2014)
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RICERCHE A CURA DEI MMG ADERENTI AL NETWORK “HEALTH SEARCH” ( 95 )

La condivisione dei dati clinici permette una collaborazione fattiva con lo specialista per la redazione
di un percorso diagnostico-terapeutico in cui siano definiti ruoli e competenze; la condivisione deve
coinvolgere anche gli altri operatori: Infermieri, Operatori Socio Assistenziali ed i Pazienti e le loro
Associazioni.

A cura della Dott.ssa Vania Catozzo

4.2 ANNO 2014

4.2.1 IMPATTO EPIDEMIOLOGICO DELLA CELIACHIA TRA I PAZIENTI DEL MEDICO
DI MEDICINA GENERALE

Premessa

La celiachia è una malattia infiammatoria su base autoimmune dell'intestino tenue che determina la distru-
zione della mucosa intestinale. La reazione autoimmune è determinata dal glutine, la frazione proteica di
alcuni cereali quali grano, orzo, segale. La predisposizione genetica ha un ruolo rilevante nell’insorgenza
della celiachia. Nello specifico gli studi condotti su familiari di pazienti celiaci hanno riportato una prevalenza
dell'intolleranza pari al 10% tra i familiari di primo grado e del 30% se si considerano fratelli e sorelle HLA
identici. I segni e sintomi della celiachia permettono di introdurre il sospetto della malattia anche se, data la
loro comunanza con altre condizioni cliniche, non sono sufficientemente specifici per una diagnosi certa. Ad
esempio i sintomi sono spesso attribuiti alla sindrome dell'intestino irritabile e solo in seguito vengono rico-
nosciuti come propri della malattia celiaca; la diarrea, caratteristica della malattia celiaca cronica, si presenta
pallida, voluminosa e maleodorante. Si possono avere dolore addominale e crampi, gonfiore accompagnato
da distensione addominale ed ulcere del cavo orale. Altre manifestazioni della patologia comprendono la
dermatite erpetiforme, mancata o ritardata crescita (nel paziente pediatrico), ricorrenti aborti spontanei ed
infertilità inspiegabile, iposplenismo, alterazione dei test di funzionalità epatica. Tuttavia, nelle forme più
lievi, il paziente celiaco può essere asintomatico o riportare soltanto astenia o anemia. Il test delle IgA per le
transglutaminasi è oggi considerato il riferimento per la diagnosi della malattia. La celiachia porta a un au-
mento del rischio di malnutrizione, di adenocarcinoma e di linfoma dell'intestino tenue. Questi rischi posso-
no essere ridotti, fino ai livelli riscontrati nella popolazione generale, grazie ad un’alimentazione appropriata.
Il management e il riconoscimento precoce della celiachia sono due aspetti importanti per il medico di me-
dicina generale (MMG) proprio per le caratteristiche di questa patologia e la sua potenziale diffusione nella
popolazione generale. Per tale ragione conoscerne l’epidemiologia tramite il database di Health Search (HS)-
CSD LPD può fornire un’informazione utile al MMG nello svolgimento della sua attività clinica quotidiana.

Il Metodo
I pazienti sono stati considerati eleggibili qualora fossero stati presi in carico dai 700 “migliori” MMG
per la qualità del dato registrato. I pazienti di età >= 14 anni attivi al 31/12/2012 in HS costituiscono
la popolazione di riferimento per l’analisi che segue; in base all’indicatore considerato, le analisi sono
stratificate per genere, età e dettaglio regionale:
[numeratore] numero di individui con diagnosi di celiachia (ICD9CM: 579,00);
[denominatore] numero di individui presenti nella popolazione dei medici ricercatori HS attiva al
31/12/2012.

I Risultati
In Tabella 4.2a sono riportate le stime di prevalenza di celiachia stratificate per classi di età, genere
e dettaglio regionale.
Come atteso, la prevalenza della malattia è nettamente superiore nel sesso femminile rispetto al
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