Page 102 - VIII REPORT HS (2013-2014)
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RICERCHE A CURA DEI MMG ADERENTI AL NETWORK “HEALTH SEARCH” ( 91 )

Il dolore cronico si divide in dolore oncologico e dolore non oncologico. Per quanto riguarda il dolore
non oncologico i pochi studi pubblicati riportano stime di prevalenza molto variabili: dal 2% al 40%
con una mediana del 15%. Il dolore persistente nell’ambito delle cure primarie, secondo un’indagine
condotta dall’OMS nel 1998, risulta avere una prevalenza del 20%; nel 48% dei casi è attribuibile a
lombalgia.

Nella necessità di adottare un trattamento farmacologico, la terapia di prima scelta è costituita dal
paracetamolo. Se il dolore è di forte intensità sono appropriate le associazioni tra paracetamolo ed
oppioidi a pronto effetto oppure tramadolo. Una recente ricerca osservazionale (IPSe) sul dolore
persistente e cronico, realizzata in Italia in medicina generale, ha permesso di individuare alcune cri-
ticità della pratica clinica: la scarsa abitudine a valutare il dolore, lo scarso e inappropriato utilizzo del
paracetamolo, dei farmaci adiuvanti e degli oppioidi.

Alla luce di queste considerazioni è interessante pubblicare i dati di questa ricerca che inquadrano il
problema della lombalgia nel database di Health Search (HS). Queste valutazioni quantitative possie-
dono un valore importante per il medico di medicina generale (MMG) che ne può traslare il significa-
to alla propria pratica clinica quotidiana.

Il Metodo

I pazienti sono stati considerati eleggibili qualora fossero stati presi in carico dai 700 “migliori” MMG
per la qualità del dato registrato. I pazienti attivi al 31/12/2010 in HS costituiscono la popolazione di
riferimento per le analisi che seguono in base all’indicatore considerato.

Tutte le analisi sono stratificate per genere ed età.

Prevalenza puntuale

[numeratore] numero di individui con diagnosi di lombalgia (ICD9CM: 720*, 721*-724*, 722*,
756.11, .12, .15, .17, .19, .51)

[denominatore] numero di individui presenti nella popolazione dei medici ricercatori HS attiva al
31/12/2010

Incidenza cumulativa

[numeratore] numero di nuovi casi di lombalgia (vedi codici ICD9CM precedentemente elencati) che
insorgono nella popolazione in studio nel corso del 2010

[denominatore] numero di individui a rischio (senza malattia) nella popolazione di studio all’inizio
dell’intervallo temporale definito al numeratore

Prevalenza d’uso di farmaci

[numeratore] numero di individui con diagnosi di lombalgia (vedi codici ICD9CM precedentemente
elencati) nella popolazione dei medici ricercatori HS attiva al 31/12/2010, con una o più prescrizioni
di FANS (M01A*), oppiodi deboli (N02A*), paracetamolo e associazioni (N02BE01, N02BE51), cor-
ticosteroidi (H02A*)

[denominatore] numero di individui con diagnosi di lombalgia (vedi codici ICD9CM precedentemente
elencati) nella popolazione dei medici ricercatori HS attiva al 31/12/2010

I Risultati

In Tabella 4.1g sono riportate le stime di prevalenza di lombalgia stratificate per classi di età e ge-
nere. Complessivamente le donne risultano essere maggiormente colpite dalla patologia rispetto agli
uomini (42,44% vs. 38,83%). Ciò si mantiene per tutte le classi di età, per le quali si osserva un trend
in crescita dal sottogruppo tra i 15 e 24 anni, fino ai 65-74enni, ad eccezione degli ultra85enni in
cui gli uomini presentano dei valori di prevalenza leggermente superiori rispetto alle donne. A partire
dalla fascia di età dei 75-84 anni, si rileva un flessione dei valori di prevalenza rispetto al trend pre-
cedentemente osservato.
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