Page 94 - VIII REPORT HS (2013-2014)
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RICERCHE A CURA DEI MMG ADERENTI AL NETWORK “HEALTH SEARCH” ( 83 )

Il parere del Medico di Medicina Generale

I dati epidemiologici estratti dal database di Health Search (HS) sono da riferirsi a tutte le entità
nosologiche di dermatomicosi (ICD9CM: 110*,111*). Nel loro insieme, rappresentano un capitolo
rilevante per l’attività del Medico di Medicina Generale (MMG), con una prevalenza del 7,3% (media
tra maschi e femmine).

Le tinee sono patologie più frequenti nel periodo estivo, perché la popolazione indossa meno vestiti
ed è più esposta a fonti di contagio (terreno e animali infetti); anche le micosi, in generale, sono
in aumento d’estate perché caldo e sudore favoriscono la macerazione e lo sviluppo dei germi (es.
Candida). Il termine tinea incognita, usato per la prima volta da Ive e Marks nel 1968 , identifica
un’infezione fungina che ha perso parzialmente o completamente le caratteristiche cliniche dell’in-
fezione, generalmente a causa di un trattamento intenso con corticosteroidi topici. Si manifesta
come un’affezione cutanea di tipo infiammatorio, mimante altre affezioni dermatologiche, ma non
somigliante a una micosi.

La tinea incognita non risulta codificata nel programma Millewin, dalla ricerca dei dati in questo
studio, questa entità nosologica è stata infatti descritta solo in tre casi su campo libero. Dai dati della
letteratura però, emerge che la tinea incognita rappresenterebbe circa l’8-9% di tutte le forme di
micosi. Ciò, verosimilmente, ci indica che una quota di dermatomicosi non viene correttamente dia-
gnosticata e quindi probabilmente trattata in modo inappropriato.

Dai dati estratti dal database di HS, emerge, inoltre, che il MMG di fronte ad una dermatomicosi
ricorre solamente nel 4% a una consulenza specialistica dermatologica e solo nell’1,23% viene richie-
sto un approfondimento relativo ad un esame micologico diretto e/o colturale da campioni biologici
diversi (squame cutanee, etc.).

Pertanto, l’invito da parte degli autori di questo studio, nei casi dubbi o in caso di mancata risposta
terapeutica, è a richiedere un esame micologico diretto e/o colturale della lesione sospetta oppure
ricorrere a una consulenza dermatologica. Evitare trattamenti inappropriati che possono portare a
estensione dell’infezione micotica e ad alterazioni del quadro clinico e di conseguenza rendere diffi-
cile anche ad uno specialista esperto una corretta diagnosi. Si ricorda infine che la tinea è soggetta
a obbligo di denuncia quale malattia infettiva, pertanto è opportuno essere certi della diagnosi ezio-
logica.

A cura del Dott. Rosario Falanga

4.1.2 L A DISFUNZIONE ERETTILE NELL’AMBITO DELLA MEDICINA GENERALE

Premessa

La disfunzione erettile (DE) viene definita “l'incapacità del soggetto di sesso maschile a rag-
giungere e/o mantenere un'erezione sufficiente a condurre un rapporto sessuale soddisfacen-
te”. L’eziologia di questa problematica clinica si riconduce a una serie di fattori che compren-
dono cause organiche di tipo endocrino (es.: ipogonadismo, sindrome di Cushing), vascolare
(sia venosa sia arteriosa), neurologico (es.: Parkinson, traumi spinali o neuropatie periferiche),
legate a malattie croniche (diabete, insufficienza renale o epatica) o a trattamenti medici (es.:
prostatectomia). Altre cause sono riconducibili a fattori psicologici che si intrecciano con quelli
di tipo organico; questi ultimi comprendono ansia, depressione, altri conflitti intrapsichici im-
portanti oltre alla componente determinata dallo stress e da stati generali di irrequietezza ed
irritabilità. Esistono, infine, l’abitudine al fumo e/o l’abuso di sostanze stupefacenti che influi-
scono sulla funzionalità erettile. Proprio i problemi di natura psicologica che sono correlati con
la DE pongono il medico in una condizione di difficoltà, spesso di difficile risoluzione, nell’ef-
fettuare un’appropriata diagnosi proprio alla luce del rapporto di non completa confidenza col
paziente. Quest’ultimo, infatti, per un mancato riconoscimento di questo problema in quanto
reale disfunzione organica, può non partecipare in modo esauriente alla fase anamnestica, a
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